Memorie del lockdown

Comincerò a scrivere un giorno o l’altro le mie memorie del lockdown ed in attesa che venga quel giorno non posso far altro che leggere le cose altrui oppure passeggiare all’aperto.

Qui sulla spiaggia infinita di Lytham St.Annes, Lancashire, Regno Unito, il distanziamento sociale nel lunedì di sole e di Bank Holiday e’ sempre garantito.

Cammino intorno al molo dopo l’alta marea e dopo le nove del mattino, incontrando piccoli gruppi che vanno in giro ma non fanno paura perché sono lontani, perchè siamo lontani e prigionieri che si concedono l’ora d’aria e di luce fuori dalle gabbie abituali, nel cortile immenso senza muri e confini.

Il mare d’Irlanda ovviamente non c’e’, si è ritirato e buonanotte ( o buongiorno) al secchio, e’ vano cercare di scorgerlo nel luccicante orizzonte.

Quando avevo più pazienza, per essere sicuro di trovarlo, leggevo il bollettino delle maree oppure semplicemente camminavo sulla sabbia per chilometri fino a quando le creste delle onde non mi venivano incontro.

Il mare che non c’è, eppure c’e’ lontano, da qualche parte, come tutte le cose che non raggiungiamo solo per pigrizia.

nightmare to begin

Stamattina ho aperto gli occhi dopo un incubo.

Uno di quegli incubi mattutini di cui si ricordano bene tutti i dettagli.
Realistici, verrebbe da dire, se non si trattasse comunque di un sogno in cui l’incongruenza e’ sempre in agguato e salta fuori all’improvviso come un pupazzo a molla chiuso dentro una scatola che fa scattare sul più bello il coperchio e manda tutto a puttane.
Bene, in questo sogno ero in Italia ed in un’edicola sotto i portici chiedevo un giornale.
L’ edicolante era tronfio e ridanciano,  sarà stato sulla quarantina e con la barba mal fatta.

– Vuole la Repubblica,  vuole il Corriere? – chiedeva,  ridendo con ferocia.

Poi avvicinandosi senza rispettare la distanza di sicurezza (un mondo ed un tempo evidentemente senza covid-19) mi porgeva uno di questi giornali che da sveglio non leggerei neanche a pagamento.

Cercavo allora di pagare con tante monetine che gli lanciavo attraverso il bancone, monetine che non finivano mai e che lui esaminava e raccoglieva continuando a ghignare.

Erano frazioni di sterlina, forme rotonde o poligonali , ecco il pupazzo a molla che scatta, e non finivano mai.

Poi in questo climax di tensione mi sono svegliato. Oggi e’ una giornata ventosa ma piena di sole.